Il Furletto

Recensione

Lui lo definisce luogo magico questo bosco di faggi adiacente alle grotte di Pradis. È Amrit Laue, il vikingo patron di questo ristoro di origini danesi che qualche anno fa si è fermato con la sua compagna proprio qui per costruire qualcosa di “fisso” dopo tanto girovagare per l’Europa, l’Africa e l’Italia. Se il luogo è magico anche lui ha magia e saggezza nelle parole e nei gesti ed è per questo che segnaliamo questo locale non solo per la cucina ma anche per la possibilità di vivere un momento dedicato all’anima dove Amrit con la sua filosofia “Furletto experiences” vi accompagnerà in un percorso in purezza. Anche la cucina è pura e semplice senza contaminazioni, ma solo con la voglia di offrire qualcosa di semplice e buono. Il locale, completamente immerso nella natura, è un piccolo cascinale di montagna ristrutturato con grandi vetrate, pietra arenaria, caminetto e parco esterno. Il menù è fatto giornalmente secondo spesa e stagioni: crostini con ricotta al cren e cubetti di zucca, tagliatelle con i porcini, gnocchi alla rapa rossa, braciola affumicata con rafano fresco e vinagrette all’arancio e selvaggina.