Alle Testiere

Recensione

È con tutta probabilità il ristorante più piccolo di Venezia: 10 tavoli in tutto per al massimo 24 posti (obbligatoria quindi la prenotazione), ma è una delle soste privilegiate dai gourmand in visita alla città. E ne vale la pena perché il menu dello chef e patròn Bruno Gavagnin tiene conto della stagionalità e della pesca quotidiana notturna. Insomma niente carta scritta ma declinata a voce ogni giorno. Cucina che sta fra la tradizione e una creatività misurata che punta soprattutto sui prodotti della laguna e dell’Adriatico. Così si può anche iniziare con il baccalà mantecato e polenta bianca, proseguire con i canestrelli alla menta e limone, gustare in stagione le moeche fritte e poi marinate con finocchietto e aceto, continuare con gli gnocchetti di patate con zucchine e ricci di mare o con i più normali spaghetti alle vongole veraci (vere), il sanpietro alle erbe aromatiche, la freschissima grigliata mista. Pane e dolci fatti in casa, ottimi, da non perdere i baicoli con lo zabaione. Cantina di un centinaio di etichette del Triveneto di buona scelta, anche al bicchiere. Servizio in sala dell’altro patròn Luca Di Vita, veloce e familiare.