Rio San Martino

Recensione

Da vent’anni Michela Berto e Raffaele Ros, lei in sala e con grande conoscenza di vini e di abbinamenti, lui ai fornelli creando piatti che rivisitano territorio e tradizione, gestiscono questo elegante ristorante ora rinnovato con arredo minimalista, bianco totale e sottofondo musicale raffinato e discreto. Tre i menù: “dinamico” a pranzo da martedì a venerdì per colazioni di lavoro a prezzi contenuti; “gourmet” alla carta che si rinnova di mese in mese e di stagione in stagione con materie prime che arrivano dal territorio e interessanti apporti dall’estero; “banqueting” per feste e occasioni speciali. Ricca l’offerta dei piatti che comprendono sia il pesce che la carne. Da non perdere la battuta di filetto di manzetta con maionese di pistacchio, erbe e fiori; zuppa di “canoce” cotte e crude; linguine aglio, olio e peperoncino, scampo crudo e crema du melanzane affumicate; piccione in 4 versioni. Fra i dolci merita ricordare la “sinfonia di nocciole delle Langhe”. Cantina molto curata con 900/1000 etichette.