Da Paeto

Recensione

Non c’è più Galdino Zara che è andato in pensione. Ora, a fianco dello chef Eddy Biasiolo, c’è Tommaso Zacchello, un giovane innamorato del mestiere. Tommaso cura la sala e dà una mano in cucina. Fornelli che restano solidi nel solco della tradizione e del territorio, com’è naturale per un locale che è fulcro di Slow Food fra Riviera del Brenta e Miranese. Quindi piatti che si rifanno sapientemente al Veneto come il baccalà declinato nei tre modi tradizionali, le sarde in saor, i nervetti con cipolla, le moeche fritte, la trippa alla parmigiana, gli spaghetti con le “secoe”, gli spaghettini con gli “zotoi”. Menu che rispetta al 100% la stagionalità. Ma non manca la creatività come i fiori di zucca ripieni di baccalà in pastella con misticanza di verdure, la ricotta di bufala con verdure, salsa di pomodoro e biscotti di parmigiano; i maccheroncini all’uovo con piovra e ricotta di bufala; gli spaghettini con alici fresche e friggitelli; il cous cous di pesce; il carpaccio di baccalà affumicato e caponata di melanzane. Per i dolci oltre alla pasticceria siciliana, crostata di mandorle e pastiera fatte in casa. Ragionata la scelta dei vini che tiene conto del rapporto qualità prezzo.